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Il 13 ottobre 2023, un incontro carico di emozione ha riportato alla luce la storia di Patrick E. Carneal, un giovane soldato americano caduto durante la Seconda Guerra Mondiale. Michael Sullivan, insieme a sua moglie e alla figlia, è giunto dalla Virginia per visitare per la prima volta il luogo dove suo zio, fratello della madre, perse la vita sulla Linea Gotica nel settembre 1944. Patrick, il più giovane di nove fratelli e sorelle, aveva solo 27 anni quando fu ucciso da un colpo di mortaio mentre cercava riparo in una foxhole durante la Battaglia del Monticelli.
Quella battaglia faceva parte della grande offensiva lanciata dagli Alleati per sfondare la Linea Gotica, una serie di fortificazioni che la Wehrmacht aveva costruito lungo l’Appennino Tosco-Emiliano per difendere la Pianura Padana. Il Monticelli, a ovest del Passo del Giogo, era un settore chiave per il controllo di questa linea difensiva, e le truppe americane, tra cui il 363° Reggimento della 91ª Divisione di Fanteria, affrontarono una feroce resistenza tedesca. I soldati dovettero affrontare intensi bombardamenti di mortai e continui contrattacchi nemici, in un paesaggio aspro e difficile.
Patrick Carneal perse la vita l’ultimo giorno della battaglia, il 18 settembre 1944. Il suo piastrino, recuperato molti anni dopo dai volontari del MuGot – Museo Gotica Toscana, è stato riconsegnato alla sua famiglia durante questa visita. Michael Sullivan, visibilmente commosso, ha toccato per la prima volta l’oggetto appartenuto a suo zio, simbolo del sacrificio e della sofferenza di un giovane uomo strappato troppo presto alla vita. Questo gesto ha avuto un significato profondo, come se Patrick fosse finalmente tornato a casa.
Durante la visita, Michael, sua moglie e sua figlia hanno potuto vedere di persona il luogo dove Patrick combatté e cadde. Hanno visto la foxhole dove cercò riparo, il terrapieno che non riuscì a proteggere la sua vita e le trincee ancora visibili sul terreno. Questo paesaggio, oggi silenzioso, conserva ancora i segni del passato e racconta la storia di chi vi ha combattuto. Alessio Renai, il volontario che ha ritrorvato il piastrino di Carneal, ha condiviso le sue riflessioni su questo momento toccante: “Dietro un semplice ‘pezzo di ferro’, come un piastrino, c’è molto di più: la storia di un soldato, la sua sofferenza, che non devono andare persi, ma devono essere trasmessi alle generazioni future”. Parole che pongono in luce l’importanza del lavoro di chi, come lui, s’impegna a preservare la memoria di eventi storici importanti sempre attuali anche se oramai sono strascorsi ottant’anni da quei giorni di fuoco.
La giornata si è conclusa con una foto ricordo della famiglia Sullivan presso il monumento del MuGot, dedicato ai reparti e ai combattenti del Giogo e della Linea Gotica. Questo tributo ai soldati che hanno sacrificato la loro vita per la libertà è un simbolo di memoria e riconoscenza, che ricorda a tutti noi l’importanza di non dimenticare chi ha lottato per il futuro.