Ritrovati due caduti tedeschi al Passo della Raticosa

  • 1 Gennaio 2017
805 802 Gotica Toscana aps

la redazione

articolo riscritto da un precedente apparso su https://www.armymag.it/2017/01/01/310/ a partire da un reportage di Fotocronache Germogli (Copyright).

L’Associazione Gotica Toscana rappresenta un pilastro della memoria storica nel panorama delle battaglie combattute lungo la Linea Gotica. Grazie al lavoro instancabile di un gruppo di volontari appassionati, questa realtà toscana si dedica alla documentazione e alla ricerca sul campo, contribuendo a preservare frammenti di storia che rischierebbero altrimenti di essere dimenticati. Uno dei ritrovamenti più emozionanti è avvenuto presso una castagnetta sul Passo della Raticosa, dove sono stati rinvenuti i resti di due soldati tedeschi. Questo episodio ha riportato alla luce gli orrori e i sacrifici di una delle fasi più intense della Seconda Guerra Mondiale.

Il ritrovamento, testimonianza di battaglie dimenticate

Il ritrovamento, avvenuto su una collina nei pressi di Firenzuola, si è rivelato una finestra aperta sulla storia del conflitto. I volontari, armati di metal detector, hanno identificato il punto in cui i due soldati erano stati sepolti. A pochi centimetri dalla superficie, sono emersi prima le ossa, poi l’equipaggiamento militare e gli effetti personali. L’analisi dei reperti ha permesso di ipotizzare che uno dei due soldati appartenesse alla compagnia comando del 6° Battaglione granatieri, mentre l’altro svolgeva il ruolo di osservatore di artiglieria. Tra gli oggetti ritrovati, una fede in acciaio, una medaglia del rifugio Pralongià e un cuoricino rosso hanno suggerito dettagli commoventi delle loro vite private. Questi ritrovamenti testimoniano la complessità delle battaglie e delle storie umane che si intrecciavano sul fronte.

Le battaglie al Passo della Raticosa

Il Passo della Raticosa, con le sue cime scoscese e i fianchi ripidi, rappresentava un vantaggio strategico per i difensori tedeschi. Nel settembre del 1944, gli Alleati decisero di lanciare un attacco simultaneo su tre punti chiave per sfondare la Linea Verde 2, la seconda linea difensiva tedesca. L’operazione di conquista iniziò il 24 settembre, avvolta in una fitta nebbia che limitava la visibilità a pochi metri. La 34ª Divisione americana attaccò Monte Bastione (1300 m), che dominava il Passo della Futa, mentre la 91ª Divisione avanzava verso Monte Oggioli (1400 m), sovrastante Firenzuola. Il giorno successivo, l’85ª Divisione puntò su Monte Canda (1250 m), situato tra le valli dell’Idice e del Sillaro.

Le difese tedesche, costituite principalmente dalla 334ª Divisione, dalla 4ª Paracadutisti e dalla 362ª, si trovavano a corto di uomini e materiali. Nonostante la posizione dominante e le difese predisposte, la pressione alleata e l’insufficienza delle risorse costrinsero i tedeschi a ritirarsi. La ritirata, agevolata dal maltempo che impediva all’aviazione alleata di intervenire, avvenne nella notte tra il 28 e il 29 settembre. Il Passo della Raticosa fu infine conquistato dalla 91ª Divisione, che proseguì verso nord, trovando deboli resistenze nelle nuove postazioni predisposte nei pressi di Monghidoro.

La conquista del Passo della Raticosa prevedeva un attacco coordinato verso obiettivi chiave. Le cime di Monte Bastione, Monte Oggioli e Monte Canda, scarsamente alberate e dai fianchi impervi, rappresentavano un ostacolo significativo. Tuttavia, l’azione combinata delle divisioni americane si dimostrò insostenibile per le forze tedesche, già indebolite e con risorse sempre più scarse. La mattina del 29 settembre, il passo fu occupato sotto una nebbia surreale, che avvolgeva il terreno di battaglia in un silenzio inquietante.

Il successo al Passo della Raticosa segnò una svolta decisiva nell’avanzata alleata verso Bologna. La 91ª Divisione avanzò rapidamente fino a Ca’ del Costa, mentre la 34ª e l’85ª raggiunsero i loro obiettivi senza incontrare resistenza significativa. Il sacrificio dei soldati tedeschi rimasti a difesa del passo e le difficoltà incontrate dagli Alleati testimoniano l’importanza strategica di questa battaglia, che preparò il terreno per le offensive successive nelle valli del Setta, Savena, Idice e Sillaro.

Dal campo alla memoria: Il MuGot di Ponzalla

Il lavoro dell’Associazione Gotica Toscana non si limita al ritrovamento di reperti. Ogni oggetto recuperato viene catalogato e, ove possibile, viene ricostruita la storia personale e militare del suo proprietario. Gli effetti personali dei due soldati tedeschi, così come il loro equipaggiamento, sono stati esposti al museo di Ponzalla, situato a Scarperia. Questo centro di documentazione e ricerche storiche è un luogo dedicato alla memoria, dove i visitatori possono immergersi nella storia della Linea Gotica e riflettere sul significato profondo di questi ritrovamenti. Inoltre, l’associazione collabora con il cimitero militare tedesco della Futa per garantire una degna sepoltura ai caduti e, ove possibile, contattare eventuali discendenti.

Ogni ritrovamento effettuato da Gotica Toscana è molto più di un fatto storico: rappresenta un ponte tra il passato e il presente. Ogni oggetto, ogni storia ricostruita, porta con sé un messaggio universale sull’importanza di non dimenticare. I soldati tedeschi ritrovati a Firenzuola erano probabilmente membri di un’unità costretta a combattere fino all’ultimo respiro. Le loro vite spezzate, insieme agli effetti personali ritrovati, offrono uno spaccato toccante di umanità in mezzo alla tragedia della guerra.

Attraverso il loro lavoro, i volontari di Gotica Toscana non solo preservano la memoria dei caduti, ma sensibilizzano le nuove generazioni sull’importanza della pace e del ricordo. Grazie a loro, le battaglie al Passo della Raticosa e alla Linea Gotica restano vive nella coscienza collettiva, come monito e testimonianza del nostro passato.

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