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Arrivano i Gurka (Ayo Gurkhali). Dall’Himalaya all’Emilia Romagna: storia della brigata nepalese al servizio della Gran Bretagna (1814-1945)

 Autore: Luca Villa  Categoria: Linea Gotica, Recensioni  Editore: Il Ponte Editrice  Pubblicato il...: 2024  ISBN: 978-8889465196  Pagina: 96  Dimensione: 17×24
 Descrizione:

Il libro ricostruisce in maniera agile e appassionante le gesta della Brigata Gurkha, il corpo d’élite costituito da nepalesi dell’esercito imperiale inglese, famoso per essere composto da feroci e intrepidi fucilieri himalayani pronti all’assalto contro qualsiasi nemico. Viene ripercorsa la storia dell’evoluzione dei rapporti tra nepalesi e inglesi, dalla nascita della Brigata Gurkha fino alla sua utilizzazione nella Seconda Guerra Mondiale, nelle battaglie combattute sulla Linea Gotica. Il volume nasce da una ricerca condotta in Nepal e proseguita in Emilia Romagna attraverso una serie di interviste ai protagonisti, che indossando l’uniforme dell’esercito britannico hanno compiuto grandi imprese in tre continenti. Si ricostruisce un pezzo della nostra storia recente dal punto di vista di giovani soldati nepalesi che in molti casi hanno sacrificato la loro esistenza, nel tentativo di migliorarla, contribuendo così alla liberazione dal nazifascismo.

Si tratta, in effetti, di un libro diverso dai soliti di storia militare. La ricerca dell’autore Luca Villa tende infatti a dare un senso identificativo di tipo antropologico alle gesta di questi soldati famosi per il loro valore in battaglia e per l’uso del coltello rituale kukri (o meglio khukuri, com’è la pronuncia in lingua nepalese) con il quale affrontavano i corpo a corpo e tagliavano la testa ai nemici. Un coltello che veniva e viene tutt’ora utilizzato sia in servizio cerimoniale sia sul campo di battaglia. Un’arma anche conosciuta come il “coltello delle dakini”, uno degli attributi essenziali delle divinità tantriche iracondi.

Anche questo elemento – il coltello rituale – del quale al MuGot – Museo Gotica Toscana vi sono vari esemplari, avvicina l’autore all’antropologia, ottenendo di ricollegare e di capire, in un rapido succedersi di informazioni (il libro è meno di 100 pagine) la vicenda di questi guerrieri dal costituirsi del regno nepalese, alle lotte con la East India Company inglese dell’Ottocento, agli accordi con l’Impero Britannico per fornire, in cambio dell’indipendenza del loro stato himalaiano, fino a 65.000 uomini, organizzati in varie Brigate, i quali hanno combattuto per i britannici in molte guerre, tra le quali la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, in Italia su vari fronti, compresa la Linea Gustav e la Linea Gotica, Adriatica e Tosco-Emiliana. Note sono le gesta gurkha nelle battaglie di Coriano e di Tavoleto.

In effetti, è opinione di chi scrive che in questo modo, risalendo cioè ai significati gerarchici delle caste guerriere indiane e himalaiane, alla storia della costituzione delle brigate gurkha, e alle ragioni rituali della guerra, si comprenda meglio perché questi reparti di fanteria asiatici inquadrati nell’esercito britannico si siano guadagnati una fama che oggi risuona forte nella storia della Seconda Guerra Mondiale. L’ex capo di stato maggiore dell’esercito indiano, feldmaresciallo Sam Manekshaw, una volta disse: “Se un uomo dice che non ha paura di morire, o sta mentendo o è un Gurkha”. Il servizio prestato dai gurkhas nell’esercito britannico è valso loro numerose Victoria Cross, la più alta decorazione militare al valore britannica.

Invitiamo quindi a leggere questo libro, disponibile per l’acquisto anche su Amazon.

Delle battaglie sulla Gotica Adriatica cui i reparti della Brigata Gurkha parteciparono non si dice moltissimo nel libro; ma i dettagli e le modalità dei combattimenti confermano quanto feroci siano state le lotte tra tedeschi e alleati ancora nella primavera del 1945 per la Conquista/Liberazione della Pianura Padana.

Perché abbiamo letto questo libro

Il motivo è semplice; abbiamo incontrato un signore a Subbiano, paese della Provincia di Arezzo, il quale con entusiasmo, il 25 aprile 2024, mi ha raccontato una bella storia che, non conoscevo. Suona più o meno così: “A casa mia nel luglio 1944 c’erano i tedeschi – racconta il signor Vittorio. Si sono comportati bene, stavano da noi. Ci sono stati per una decina di giorni. Avevano le loro postazioni a Poggio Grillo, qui sopra. Io vivevo in una casa appena fuori il borgo di Bibbiano, sulla strada che porta a Talla. Poi ci sono stati i combattimenti con gli inglesi. Era estate. Hanno sparato tanto per un paio di giorni, forse tre; ma di inglesi sul campo morti non ce ne sono stati, o almeno io non ne ho visti. Avevo 7 anni, e noi bambini con tanta incoscienza si andava dietro a questi uomini che facevano la guerra. Si andava a trovarli fino nelle loro postazioni. Poi, un giorno, tutto tacque. Non si sentì più nulla, e i tedeschi da noi non vennero più a mangiare. Siamo andati a vedere perché sul monte. Nella buca dove c’era la mitragliatrice dei tedeschi che stavano da noi non c’era più nessuno. Intorno tante buche, e vari cannoni abbandonati, più in alto. Ma poi siamo entrati dentro la buca e abbiamo trovato i quattro soldati morti, con le teste mozzate”. Erano stati i gurkhas.

In effetti la Brigata Gurkha ha combattuto anche al seguito della 5a Armata Americana sulla linea che unisce la Valtiberina al Valdarno, che da Perugia passa per Umbertide, Città di Castello, Anghiari, sale sul crinale dell’Alpe di Poti (Scheggia), verso Campriano e l’Alpe di Catenaia, e ad ovest verso Capolona, Poggio Grillo e il Pratomagno. Ci sono rapporti e racconti su questa linea di avanzata ancora da esplorare. Prendiamo impegno di scrivere questa storia e di ricostruire e raccontare cosa successe. Lo scopo è anche quello di capire ancora meglio quale sia stato il contributo dato da questi piccoli e determinatissimi soldati nepalesi alla liberazione della Toscana. Ve ne daremo notizia.

Daniele Baggiani


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