Ferruccio Montevecchi, partigiano e storico della Linea Gotica

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di Daniele Baggiani

Le origini e la vocazione familiare alla Resistenza

Ferruccio Montevecchi nacque a Imola il 28 dicembre 1927, in una famiglia profondamente impegnata nella lotta antifascista. Il padre, Claudio Montevecchi (1901–1990), fu tra i più attivi oppositori del regime sin dagli anni Venti. Arrestato e perseguitato durante il ventennio e poi durante la Repubblica Sociale Italiana, organizzò fin dal 1938 una rete di diffusione della stampa clandestina, divenendo nel 1944 fondatore e direttore del periodico “La Comune”, quindicinale del Partito Comunista Imolese. L’impatto della stampa fu enorme per la popolazione, alimentato anche dai bollettini radio trascritti personalmente da Claudio, intercettando le trasmissioni degli Alleati.

Cresciuto in questo ambiente, Ferruccio respirò fin da piccolo l’aria della militanza. Sebbene non coinvolto apertamente fin dall’inizio, fu educato all’antifascismo attraverso l’esempio del padre e la lettura dei libri presenti in casa. Nel 1943, appena sedicenne, abbandonò ogni ambiguità ideologica e iniziò la propria attività partigiana, inizialmente come staffetta e poi come vero e proprio combattente.

L’attività partigiana e la clandestinità

Dopo l’8 settembre 1943, Montevecchi si unì agli sforzi di raccolta armi per i gruppi antifascisti imolesi. Entrò poi nelle Squadre di Azione Patriottica (SAP) della 36ª Brigata Garibaldi “Bianconcini”. Il suo compito principale fu quello di distribuire stampa clandestina e bollettini, spesso attraversando le linee di controllo fasciste. Dopo la scoperta di uno dei centri di stampa, fu costretto alla fuga e visse in clandestinità, rifugiandosi a Piovego di Sopra e nelle campagne tra Pieve di Sant’Andrea e Sassoleone. Tornato a Imola dopo l’eccidio nazista di Sassoleone, divenne caposquadra del battaglione “Città” sotto il comando di Amedeo Darchini.

Nel gennaio 1945 trovò impiego fittizio alla biblioteca comunale, che gli permise di muoversi più liberamente con un permesso. Tuttavia, nel marzo dello stesso anno fu arrestato e incarcerato per due settimane alla Rocca Sforzesca. Fu rilasciato grazie all’omertà mantenuta dai suoi compagni. Rientrato in clandestinità, fu pronto all’insurrezione che condusse alla liberazione della città.

Ca’ di Guzzo, Ca’ di Malanca e la battaglia di Purocielo

Montevecchi fu testimone e successivamente storico della tragica battaglia di Ca’ di Guzzo (27–29 settembre 1944), dove una compagnia della 36ª Brigata fu accerchiata e sterminata da un battaglione tedesco. I partigiani resistettero eroicamente, ma alla fine diciotto tra civili e combattenti furono fucilati. Il libro di Montevecchi, Ca’ di Guzzo. Esame di una battaglia partigiana, analizza l’evento con testimonianze, mappe e documenti.

Pochi giorni dopo, dal 10 al 14 ottobre 1944, fu il turno della battaglia di Purocielo, cui Montevecchi partecipò direttamente. Circa 700 partigiani tentarono di sfondare le linee tedesche tra le valli del Sintria e del Lamone per unirsi agli Alleati. L’operazione, guidata da Luigi Tinti “Bob”, fallì a causa della resistenza tedesca e delle condizioni logistiche proibitive. Scontri durissimi si svolsero a Ca’ di Malanca, Poggio Termine e Monte Colombo. A Ca’ di Malanca, in particolare, una piccola guarnigione resistette per ore all’assalto con mortai e artiglieria. Molti sanitari partigiani, tra cui Ferruccio Terzi, Renato Moretti e Laura Guazzaloca, rimasero con i feriti a Cavina. Catturati il 14 ottobre, furono torturati e poi giustiziati o deportati. Montevecchi dedica a questo episodio uno dei suoi libri più toccanti: La battaglia di Purocielo, pubblicato nel 1980 e ristampato nel 2025.

La liberazione di Imola

Il 14 aprile 1945, Montevecchi fu tra i protagonisti dell’insurrezione partigiana che liberò Imola. Dopo aver distribuito armi alla sua squadra presso la sede della Protezione antiaerea, avanzò verso la Rocca Sforzesca, trovandola abbandonata dai tedeschi. L’azione fu rapida e simbolica: in poche ore i partigiani presero possesso della città. Montevecchi ricorda il momento con parole toccanti, descrivendo l’abbraccio tra combattenti e civili come una rinascita morale della città.

L’impegno per la memoria e la ricerca

Dopo la guerra, Montevecchi si dedicò alla conservazione della memoria. Donò con il padre un ingente corpus di documenti, fotografie, carteggi e manifesti all’Istituto nazionale Ferruccio Parri. Il fondo “Montevecchi Claudio e Ferruccio” comprende documentazione su:

  • il fascismo imolese e la RSI;
  • la 36ª Brigata Garibaldi;
  • le attività di stampa clandestina;
  • la repressione nazifascista e la giustizia partigiana;
  • i rapporti tra CLN, CVL, PCI e forze alleate.

Il fondo, descritto nel 2003 da Giorgio Baroncini, è uno dei più ricchi sulla storia della Resistenza romagnola.

Lo storico e l’autore

Montevecchi fu anche giornalista e collaboratore di testate locali. A partire dagli anni Settanta si impose come uno dei principali studiosi della Resistenza in area emiliana, pubblicando opere accurate, prive di retorica e ricchissime di fonti. Tra le sue opere principali:

  • La battaglia politica dei comunisti imolesi, una cronaca della militanza comunista locale;
  • La difficile alleanza, sui rapporti tra partigiani e forze alleate;
  • La strada per Imola, dedicata alla fase finale del conflitto;
  • La battaglia di Purocielo, suo libro più noto.
  • L’eredità storiografica e morale

Ferruccio Montevecchi morì nel 1996. Ma la sua opera resta. Storico rigoroso, testimone diretto, archivista instancabile, il suo lavoro ha contribuito a rendere la Resistenza un oggetto di studio, oltre che di memoria. La sua capacità di coniugare l’esperienza personale con l’analisi documentaria lo rende ancora oggi un punto di riferimento per studiosi, studenti e cittadini.

Bibliografia delle opere principali di Ferruccio Montevecchi

  1. Montevecchi, Ferruccio, La stampa clandestina imolese durante la guerra di Liberazione, in “Sabato Sera”, Imola, 1945.
  2. Montevecchi, Ferruccio, Ca’ di Guzzo. Esame di una battaglia partigiana, Bologna, Edizioni dell’Orso, 1968.
  3. Montevecchi, Ferruccio, La battaglia politica dei comunisti imolesi nella lotta contro il fascismo, Imola, Edizioni La Comune, 1971.
  4. Montevecchi, Ferruccio, La battaglia di Purocielo. 10–11–12 ottobre 1944, Imola, Tipografia Galeati, 1980; rist. ampliata, Bacchilega Editore, 2025.
  5. Montevecchi, Ferruccio, La difficile alleanza, in Imola Medaglia d’Oro, Imola, Comune di Imola, 1985.
  6. Montevecchi, Ferruccio, La strada per Imola. Alleati, tedeschi e partigiani sulla Linea Gotica. Settembre–Ottobre 1944, Imola, Bacchilega Editore, 1994.
  7. Montevecchi, Ferruccio, I contadini di Purocielo, Imola, Bacchilega Editore, 1999 (postumo).

Alcune copertine dei suoi libri

  • 7
  • Linea Gotica
  • Storiografia