la Redazione
Juvin J. Mungle, TFC del 361st Infantry Regiment della 91st “Powder River” Division, nacque il 24 settembre 1922 a Atoka, in Oklahoma, negli Stati Uniti da Paul Milton e Ethie Malinda. Era un allevatore di bestiame che fin da giovane mostrò un forte senso del dovere e del servizio verso il suo paese. Così egli, a soli 19 anni si sposò con Rebekah Loy Stephens e allo stesso tempo decise di servire il suo paese arruolandosi nell’esercito americano.
Partecipò alla Seconda Guerra Mondiale sul teatro italiano con la 91st Divisione, nota come anche che “The Wild West Division”. Un reparto composto principalmente da soldati provenienti dalle zone occidentali degli Stati Uniti i quali nel 1944 presero parte a importanti operazioni militari durante la Campagna d’Italia. Ad esempio, durante le battaglie in Mugello che seguirono la liberazione di Firenzeper la conquista di Passo del Giogo, quando le forze alleate, nella settimana dal 12 al 18 settembre 1944, cercarono di rompere la resistenza tedesca lungo al Linea Gotica nel settore centrale, di pertinenza della Quinta Armata americana, comandata dal Generale Mark Clark.
Assistente di sanità
Juvin “Jene” Mungle era un “TFC o T/5 – Technician Fifth Grade”, un assistente di sanità cioè. Il suo compito era il first aid, cioè la cura dei feriti sul campo di battaglia e presso il suo reparto. A tale scopo nel 1943 egli ricevette una formazione specifica in materia di pronto soccorso, medicina da campo e gestione delle emergenze. Questa formazione preparava gli Assistenti di Sanità a intervenire in situazioni di combattimento e a prestare soccorso ai feriti. Si studiava come trattare le ferite, somministrare i farmaci e gestire le situazioni di emergenza. Gli Assistenti di Sanità erano addestrati per evacuare i feriti dal campo di battaglia in sicurezza, utilizzando barelle e altre attrezzature. Erano quindi tutt’altro che esenti da rischi. Durante gli assalti di fanteria, infatti, operavano in prima linea sotto il fuoco delle armi automatiche, dei mortai e dell’artiglieria nemica.
La storia di Juvin Jene Mungle è la storia di una medaglia al valore, della Silver Medal che egli si guadagnò in una delle prime cruente battaglie in Appennino svoltasi il 18 settembre 1944, l’ultimo giorno della della lunga settimana di combattimenti per conquistare il Passo del Giogo presidiato dei paracadutisti tedeschi trincerati sulla Linea Gotica.
L’azione di Mungle sul Campo di Battaglia
Le notizie ci danno il 361° Battaglione Fanteria nei giorni della battaglia a ovest di Monticelli sul crinale dei monti a nord del villaggio di Sant’Agata, sopra il paese di Scarperia. Il giorno 18 settembre 1944, l’ultimo giorno di battaglia, vi fu nella zona del Mulinaccio (441-451 mslm) – davanti al castello di Montaccianico – presso la confluenza del “Borro del Cavallo e del “Borro de’ Nicchi” nel torrente Levisone, un attacco di artiglieria da parte delle forze tedesche, che in pochi minuti lasciò sul campo molti soldati. Mungle non esitò ad andare in loro aiuto per fornire soccorso ai tanti compagni feriti.
Il suo piastrino di riconoscimento, che fu perduto durante le fasi concitate della battaglia, fu ritrovato casualmente in un campo durante l’aratura. Consegnato ai volontari dell’associazione Gotica Toscana aps fu restituito alla famiglia Mungle in Oklahoma dopo accurate ricerche sui documenti di archivio.
Motivazione alla Silver Star Medal
Con piacere, l’America, autorizzata da una legge del Congresso del 9 luglio 1918, presenta la Silver Star al Technician Fifth Grade Juvin J. Mungle (ASN: 38400414), dell’Esercito degli Stati Uniti, per il coraggio dimostrato in azione mentre serviva come aiuto medico con la Compagnia G, 361° Reggimento di Fanteria, 91ª Divisione Fanteria, il 18 settembre 1944, vicino a Nicchi, Italia.
Quando la sua compagnia fu soggetta a pesante fuoco di artiglieria e mortai nemici, causando un alto numero di perdite in pochi minuti, il Technician Fifth Grade Mungle, l’unico aiuto medico disponibile al momento, lasciò la sua posizione riparata per somministrare aiuto ai suoi compagni. Nonostante le granate esplodessero attorno a lui, prestò attenzione esperta a ciascuno dei feriti e supervisionò la costruzione di barelle per l’evacuazione dei feriti. Il Technician Fifth Grade Mungle non si fermò mai nel suo lavoro fino a quando ogni uomo ferito non fu curato. Più tardi, nello stesso giorno, la compagnia subì nuovamente un intenso fuoco di artiglieria nemica, il quale causò ulteriori perdite e incendiò un deposito di munizioni contenente una grande quantità di munizioni per armi leggere, proiettili di mortaio e granate. Vedendo un uomo incapace di muoversi a causa delle ferite, che giaceva a pochi metri dalle munizioni in fiamme, il Technician Fifth Grade Mungle si espose nuovamente al pesante fuoco nemico e spense le fiamme. Poi il Technician Fifth Grade Mungle procedette a passare da un uomo all’altro, somministrando aiuto e provvedendo all’evacuazione di ciascuno. Infine, a causa dell’esaurimento e dello shock, divenne necessario ordinargli, contro la sua volontà, di andare nelle retrovie per ricevere assistenza medica. L’eccezionale devozione al dovere, le capacità mediche e il grande coraggio del Technician Fifth Grade Mungle esemplificano le più alte tradizioni del Medical Department dell’Esercito degli Stati Uniti.
La sua vita dopo la guerra
Nonostante la guerra sia durata ancora molti mesi e molti sanguinosi combattimenti abbiano coinvolto gli uomini del 361st, J. Mungle riuscì a sopravvivere e tornò a casa sua in Oklahoma, dove riprese il suo lavoro nella fattoria nella cittadina di Atoka. Qui si specializzò nell’allevamento dei bovini da latte, distinguendosi nella selezione della razza inglese Guernsey, tanto da ottenere nel campo dell’epigenetica riconoscimenti di livello nazionale. Il suo toro ‘Sabian Saturn’ fu Campione Nazionale All-American nel 1963-64.
Mungle morì il 1º settembre 1993 a Atoka, Oklahoma, all’età di 70 anni. E’ sepolto nel Westview Cemetery di Atoka.
La famiglia dona gli oggetti personali di Mungle al MuGot
Con un gesto di grande significato, la famiglia di Mungle ha donato al Museo Gotica Toscana (MuGot) alcuni degli oggetti personali di Juvin Mungle, tra cui il suo piastrino d’identificazione – che era stato restituito alla famiglia dopo il ritrovamento – e le tre medaglie ricevute per il suo servizio.
Oggi questi reperti sono esposti al MuGot per onorare la memoria di Juvin Mungle che ha combattuto sulle nostre montagne servendo con onore e combattendo per la Libertà.