Come raggiungerlo
Percorrendo la SS65 della Futa in direzione nord verso Bologna, dopo aver superato Monghidoro e Sabbioni, si incontra il bivio per la Località La Guarda. Proseguendo per circa 1,5 km, sulla sinistra, si distingue il Monumento, situato su uno spiazzo inclinato.
La storia, il ripristino, la lapide al pilota brasiliano
Il Monumento di Livergnano è dedicato ai caduti del 361º Reggimento Fanteria della 91ª Divisione di Fanteria degli Stati Uniti. Il 14 ottobre 1944, questo reggimento fu il primo a raggiungere Livergnano dopo quattro giorni di intensi combattimenti contro la tenace resistenza tedesca. Il monumento fu eretto grazie alla volontà della comunità locale per onorare il sacrificio dei soldati americani.
Nel dopoguerra, la statua originale in bronzo, raffigurante un soldato, fu trasferita dagli Stati Uniti al Cimitero e Memoriale Americano di Firenze, dove è ancora visibile al pubblico. Il 25 aprile 1995, fu inaugurata una stele in travertino sul sito originale di Livergnano. Nel 2002, una copia moderna della statua in bronzo fu reinstallata, ripristinando il monumento al suo aspetto originario.
Nel 2010, fu aggiunta una lapide commemorativa per il 2° Tenente Pilota brasiliano John Richardson Cordeiro e Silva, caduto il 6 novembre 1944 a soli 22 anni. Durante una missione della Forza Aerea Brasiliana sulla Linea Gotica, il suo P-47 Thunderbolt fu abbattuto dalla contraerea tedesca. Nonostante i danni, riuscì a mantenere il controllo dell’aereo per un po’, ma, cercando di effettuare un atterraggio di emergenza, l’aereo esplose al suolo. Cordeiro e Silva fu il primo pilota brasiliano a perdere la vita in combattimento durante la Seconda Guerra Mondiale.
Per raggiungere il monumento, percorrendo la SS65 della Futa verso nord, superato Monghidoro e Sabbioni, si trova il bivio per la Località La Guarda. Proseguendo per circa 1,5 km in direzione di Loiano, sulla sinistra, si trova uno spiazzo inclinato dove è visibile il monumento.
Lungo la Strada Statale 65 della Futa, circa 1,5 km prima di Livergnano direzione Bologna.
La Battaglia di Livergnano: l’avanzata alleata si arresta.
Livergnano, un paese incastonato su un imponente sperone roccioso che si erge a 500 metri di altezza, si trova lungo la strettoia della Strada Statale 65 della Futa che conduce verso Bologna. Qui, dopo una ritirata lunga un mese dal Passo del Giogo, i tedeschi avevano realizzato una linea difensiva che bloccava il crinale. Dal 9 ottobre 1944, le forze alleate, in particolare quelle della 91ª Divisione di Fanteria degli Stati Uniti, ingaggiarono violenti combattimenti con le truppe tedesche che si erano trincerate nella zona. L’offensiva alleata si protrasse fino al 14 ottobre, quando i tedeschi furono costretti a ritirarsi.
Le difese tedesche in questa zona erano state concepite da Kesselring come un baluardo a difesa delle valli a sud di Bologna. I tedeschi in questa zona appenninica potevano sfruttare il vantaggio orografico dato dalle cime e dalle pareti scoscese del contrafforte pliocenico, una barriera rocciosa che attraversava trasversalmente le valli dei fiumi Reno, del Setta, del Savena e dell’Idice. I punti forti delle vette di Monte Sole, Monterumici, Livergnano e Monte delle Formiche, tracciavano in sequenza la cosiddetta “Linea Cesare”, costituita da una serie di fortificazioni naturali difficili da superare, ottimamente difendibili.
Le forze alleate, al comando del Generale Keynes del II Corpo d’Armata, iniziarono l’attacco a questa linea difensiva germanica il 10 ottobre, affrontando la resistenza come sempre molto determinata delle forze tedesche, tra le quali ricordiamo la 4ª Divisione Paracadutisti – o quello che ne rimaneva – e la 362ª Divisione di Fanteria, con l’aggiunta della 65ª Divisione di Fanteria, una delle migliori riserve della Wehrmacht. Gli americani tentarono risolutamente di avanzare ma incontrarono gravi difficoltà. Le truppe del 361° Reggimento della 91ª Divisione riuscirono faticosamente a scalare i pendii scoscesi e a penetrare nell’abitato di Livergnano, ma furono bloccate dal fuoco di sbarramento nemico. Per tre giorni, le forze americane furono costrette a restare ferme sotto il fuoco. Solo il 14 ottobre, in una fase favorevole d’intermezzo dietro un massiccio bombardamento aereo e terrestre, la posizione strategica fu finalmente conquistata. Furono sparati su Livergnano circa 24.000 salve di cannone.
Nonostante la vittoria, i tedeschi si ritirarono furtivamente durante la notte tra il 13 e il 14 ottobre, spostandosi su posizioni più difendibili attorno a Monte Adone, dove rimasero addirittura fino alla primavera successiva. Importante sapere che i ranghi tedeschi furono rinfoltiti durante l’inverno da alcune migliaia dai combattenti della Repubblica Sociale Italiana irriducibili di Mussolini. L’avanzata alleata verso Bologna si arrestò soprattutto, peraltro, per una precisa scelta strategica. La neve, la mancanza di riserve, le perdite pesanti subite, e soprattutto le favorevoli vicende delle guerra in Francia, Belgio e Olanda fecero propendere gli alleati per una sospensione ad libitum dell’offensiva (che riprese solo il 16 aprile 1944). Giocò in ciò anche la scelta di Hitler. Il feldmaresciallo Albert Kesselring gli chiese di potersi ritirare dagli Appennini per posizionarsi a nord del fiume Po; ma il Führer ordinò invece la difesa a oltranza sulla Linea Gotica davanti Bologna.