Patrick E. Carneal (363rd). Ritrovata sul campo la sua piastrina

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la Redazione

Recentemente è stata fatta una scoperta significativa sul Campo di Battaglia del Passo del Giogo: il piastrino di riconoscimento di un soldato semplice, Patrick E. Carneal. Nato a Richmond il 12 aprile 1917, Carneal perse la vita in Italia il 18 settembre 1944, all’età di 27 anni, combattendo contro la Linea Gotica tedesca. È stato uno dei valorosi soldati che hanno dato la loro vita durante l’ultimo giorno di battaglia su quel fronte.

Il ritrovamento è avvenuto l’11 luglio 2024, durante i lavori di ripristino di alcune postazioni tedesche sulle alture di Monticelli, luogo delle intense battaglie del Passo del Giogo. Il piastrino è stato trovato probabilmente nella stessa trincea (fox hole) dove Patrick Carneal fu colpito mortalmente da un mortaio. Mostra ancora i segni della deflagrazione, un chiaro ricordo delle feroci battaglie che videro tanti giovani americani sacrificare la loro vita combattendo contro le truppe germaniche e i volontari della RSI lungo la Linea Gotica.

Il sacrificio di Patrick Carneal non sarà dimenticato.

La storia di Patrick E. Carneal è stata narrata anche dal giornalista Fabrizio Morviducci de LA NAZIONE di Firenze. Riportiamo qui integralmente l’articolo pubblicato sulla testata venerdì 19 luglio 2024. Ecco come Fabrizio Morviducci introduce il suo articolo: MEMORIA. Camminando per boschi abbiamo spesso un senso di pace. Ma guardandosi bene intorno, quei boschi risuonano ancora degli echi della battaglia. Raccontano storie dell’ultima guerra, come quella del soldato Carneal, la cui memoria è tornata in vita grazie ai volontari di Gotica Toscana. Il mio articolo uscito su La Nazione U.S. Consulate General Florence.

Un segno del destino. La piastrina americana.

Patrick E. Carneal muore l’ultimo giorno della Battaglia del Giogo, a soli 27 anni. Chissà quanti compagni ha visto morire, gridare aiuto o chiamare mamma il soldato Patrick che su quella cresta aveva tenuto la posizione assieme ai suoi compagni ad un prezzo altissimo fino al 18 settembre. Dopo ottant’anni, Patrick riposa al Cimitero Militare Americano di Firenze.

Il soldato Patrick. I volontari della ‘gotica’ ritrovano la sua piastrina

di Fabrizio Morviducci
“LA NAZIONE”, venerdì 19 luglio 2024

I soldati erano schiacciati dentro le buche, appiattiti per occupare il minor spazio possibile, sottrarre il proprio corpo alle schegge di metallo rovente. Il bombardamento di mortai tedeschi era intenso, e i militari  americani della 91esima  Divisione ci erano finiti in mezzo. Paura, preghiere, corpi dilaniati. L’orrore della guerra visto in presa diretta con gli occhi di chi si trovava in mezzo al campo di battaglia e non si poteva sottrarre. Quel 18 settembre 1944, ultimo giorno della battaglia per la presa del Passo del Giogo, fu un inferno. In mezzo a questo inferno, si trovava il soldato semplice Patrick Carneal. Venne centrato da un colpo di mortaio, piovuto proprio nella sua fox hole. Morì sul colpo, come tanti altri suoi fratelli in armi quel giorno. Ed è da questo evento tragico che ci ricorda i giorni della Liberazione, che parte il racconto di questa storia. Per un segno del destino doveva essere raccontata nell’ottantesimo anniversario di quegli eventi. Patrick non sarà dimenticato. E non solo nelle celebrazioni ufficiali, ma anche per il segno che ha voluto lasciarci, un monito visti i tempi. L’appuntamento con la storia era nel bosco dove è caduto. Oggi tra quegli alberi c’è un senso di pace, ma a guardarsi bene intorno si sentono ancora gli echi della battaglia. E’ un’area dove sono ancora visibili le piccole trincee che i soldati scavarono per ripararsi dal quel bombardamento. i volontari dell’associazione gotica toscana una quindicina di  giorni da avevano programmato uno scavo nell’area per il recupero dei reperti che poi espongono del loro museo di Ponzalla. E da una fox hole, probabilmente quella dove Patrick Carneal aveva provato a ripararsi fino al colpo fatale, è uscita la piastrina identificativa del soldato. Un reperto unico, sacro per chi si occupa di queste ricerche. Sul metallo, che porta i chiari segni dell’esplosione, c’è il suo nome. Patrick E. Carneal caduto a 27 anni nell’ultimo giorno della battaglia del Giogo adesso riposa al cimitero militare americano di Firenze. §i volontari sono andati a porgergli un saluto, una croce di marmo bianco abbacinante nel verde del prato dove è sepolto con altri 4.392 militari americani che sacrificarono la loro vita nella seconda guerra mondiale. Dopo il ritrovamento sono stati rintracciati anche i parenti; non è escluso che possano venire in Toscana per ricordare il loro congiunto scomparso- Del resto al museo di Ponzalla, nel comune di Scarperia, non è strano incontrare nipoti e figli di chi ha combattuto da queste parti, né gli ultimi veterani che affrontano un viaggio lungo e faticoso pur di tornare ancora una volta sui luoghi che hanno segnato per sempre la loro vita. L’associazione ha recuperato anche molti dei bunker della Gotica sul passo del Giogo. Sono loro i custodi di questo pezzo di storia, e sembra incredibile che in tutta Italia, i musei che raccontano la II guerra mondiale siano nati e gestiti da analoghe associazioni di volontariato. Come se il pubblico non volesse occuparsi di una memoria che ancora non è veramente condivisa.

Patrick e la Battaglia sul Monticelli per lo sfondamento della Gotica

Filippo Spadi

Il 18 settembre 1944, le tre compagnie B, G ed E del 363º Reggimento della 91ª Divisione di Fanteria furono costrette a unirsi sotto il comando del Capitano Conley, l’unico ufficiale rimasto in vita tra le tre unità. Le perdite subite erano state devastanti: 46 soldati uccisi in azione (KIA) e 190 feriti in azione (WIA) in pochi giorni, sul terreno scoperto dei Monticelli. Questi numeri, nel contesto del campo di battaglia, rappresentano un vero e proprio inferno.

Le compagnie avanzavano lentamente sotto il fuoco dei mortai tedeschi da 8 cm, delle mitragliatrici MG e del tiro di fucileria ben piazzato sulle creste. Il Capitano Conley, appartenente alla Compagnia G, si trovava ora a comandare poco più di 100 uomini, tutto ciò che restava delle tre compagnie. Anche la Compagnia F del 361º Reggimento fu inviata in supporto, ma ormai l’inferno aveva già aperto le sue porte.

Chissà quanti compagni ha visto morire, gridare aiuto o chiamare la mamma il soldato Patrick E. Carneal mentre, su quella cresta, teneva la posizione insieme ai suoi compagni a un prezzo altissimo fino al 18 settembre 1944. Solo la sua compagnia contava 25 caduti e 37 feriti. Le foxholes, tante e vicine tra loro, si trovavano a poche decine di metri dalla linea tedesca ben fortificata. Ogni movimento poteva essere fatale, tanto quanto lo stare fermi. In quei momenti di terrore, smarrimento, ansia, fumo e rumore, una granata, probabilmente di mortaio, lo colpì mortalmente, dilaniando anche il suo piastrino di riconoscimento. Quel piastrino ha atteso 80 anni prima di rivedere la luce in quel bosco che ora non incute più timore.

Patrick E. Carneal perse la vita l’ultimo giorno della Battaglia del Giogo, a soli 27 anni, e ora riposa al Cimitero Militare Americano di Firenze. Alessio è andato a trovarlo, cercando di capire perché proprio lui sia stato destinato a raccogliere quel piastrino dal terreno, senza che nessuno sciacallo della storia l’avesse trovato prima per portarlo chissà dove. Noi, di Gotica Toscana aps, non siamo nessuno, forse solo dei cantastorie di un tempo che non c’è più. Ma ricordiamo che c’è chi non è più tornato a casa, dove qualcuno l’aspettava. Faremo tesoro del loro esempio, per sempre.

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