Pvt. Elmer Kunze e la conquista di Monte Altuzzo

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Manuel Noferini

Il Pvt. (soldato semplice) Elmer Kunze faceva parte del 1° Plotone, Compagnia “C” del 338° Reggimento di Fanteria, 85th US Infantry “Custer” Division. Nell’aprile del 1944 [quando il 338° era a Minturno, vicino Formia, sulla Linea Gustav, in piena battaglia] scrisse a un giornale del Missouri, da dove proveniva:

“Ora siamo in prima linea e non vedo come possano reggere tutto quello che gli viene recapitato. Gli spariamo dieci colpi per ognuno che loro ci mandano. La mia casa ora è un buco nella collina, appena sufficiente per due uomini, ed è abbastanza sicura. Persino i razzi tedeschi, gli “screaming memies”, difficilmente possono prenderci qui dentro. Ci facciamo una bella risata nel vedere quattro o cinque uomini che provano a entrare insieme in una buca quando ci mandano una granata o due.”

Il 17/9/1944 la sua unità, insieme al 3° Plotone del Lt. Krasman e del Sgt. Fent raggiunse la vetta del Monte Altuzzo. Elmer Kunze faceva parte del gruppo di Schwantke e Thompson che assaltò il bunker di destra, dove adesso sorge la croce. Ecco la storia dell’assalto.

Lui e il Pfc. Lawrence Markey Jr stavano avanzando lungo il pendio occidentale quando improvvisamente un tedesco con indosso un elmetto americano spuntò dall’ingresso del bunker. Dopo un momento di sorpresa, Markey imbracciò il fucile, ma esitò. Il tedesco lanciò una granata, e presi alla sprovvista, i due indietreggiarono per rifornirsi di bombe a mano. Tornarono avanti, fino a pochi metri dal rifugio. Un tedesco aprì la porta e iniziò a lanciare granate. Kunze rispose sparando con il fucile, e il tedesco si ritrasse all’interno, quindi riprese a lanciare granate facendosi scudo con la porta. Mentre Kunze forniva fuoco di copertura, Markey cercò un’apertura dove poter lanciare una granata, ma come si spostò sulla cima del bunker un colpo di fucile lo ferì alla spalla destra.

Successivamente, il sergente Fent salvò la vita di Kunze impedendo che questi fosse investito dallo scoppio di una granata. Fent e Kunze poi diventarono buoni amici, e lo rimasero anche dopo la guerra.

Il veterano non parlò mai ai figli delle esperienze vissute al fronte.

Voce dal fronte: la lettera di Elmer Kunze al Banner-Press, aprile 1944

Banner-Press, Missuori. May 18, 1944.

Pvt. Elmer Kunze Writes from Italy

Pvt. Elmer Kunze, who is serving with the U.S. Army at the battle front in Italy, writes of his experiences in a letter to the Banner, dated April 28, as follows:

“Dear Sirs:
Well I have neglected writing for a long time now, and I want to write and thank you for the Banner. For a while I sure missed it, as we had moved to Italy and it didn’t get here for a while.
We are on the front lines now and I don’t see how they can take all that is handed out to them. We give them ten shots to every one they send us. My home now is a hole in the hillside, just big enough for two men and it is quite safe. Even Jerry’s screaming memies can hardly get us here. It gives us a pretty good laugh to see about four or five men try to get into one when they send us a shell or two.
While visiting the Red Cross a while back and looking through the books of each state the boys that had signed their names, I noticed Howard Armstrong’s name and the date he had been there. It was about a month before I was there. I also noticed a few boys from Marthasville and other parts of Warren County. The Red Cross is doing wonderful work here, even to giving the boys on the line doughnuts.

Well, I wish you and the Banner all the luck in the work, and I hope you keep the Banner coming my way and a ‘hello’ to everybody. I will sign off.

Sincerely,
(Signed) Elmer.”

Banner-Press, Missouri, USA, 18 maggio 1944.

Il soldato Elmer Kunze scrive dall’Italia

Il soldato semplice Elmer Kunze, in servizio con l’Esercito degli Stati Uniti al fronte di battaglia in Italia, scrive delle sue esperienze in una lettera indirizzata al Banner, datata 28 aprile:

Gentili signori,
è passato un bel po’ di tempo dall’ultima volta che ho scritto, e volevo farlo per ringraziarvi del Banner. Per un periodo mi è mancato parecchio, perché ci eravamo trasferiti in Italia e ci è voluto un po’ prima che arrivasse fin qui.
Adesso siamo proprio in prima linea, e davvero non capisco come facciano a reggere tutto quello che gli stiamo tirando addosso. Per ogni colpo che ci sparano, noi ne rimandiamo indietro dieci.
La mia “casa” adesso è un buco scavato nel fianco della collina, giusto lo spazio per due uomini, ma è abbastanza sicura. Persino le “screaming memies” di Jerry (i razzi tedeschi) fanno fatica a raggiungerci qua dentro.
Ci viene persino da ridere quando vediamo quattro o cinque uomini cercare di infilarsi tutti insieme nella stessa buca ogni volta che ci arrivano vicino uno o due colpi di mortaio.
Qualche tempo fa ho fatto un salto alla Croce Rossa, e sfogliando i registri in cui i ragazzi di ogni stato avevano firmato i loro nomi, ho trovato quello di Howard Armstrong, con la data in cui era passato ad altra vita. Era circa un mese prima di me. Ho riconosciuto anche i nomi di alcuni ragazzi di Marthasville e di altre zone della contea di Warren.
La Croce Rossa sta facendo davvero un lavoro straordinario qui: arrivano persino a distribuire ciambelle ai ragazzi in trincea.

Bene, vi auguro tutto il meglio per il lavoro che fate, e spero che continuiate a mandarmi il Banner. Un saluto a tutti!

Con affetto,
(firmato) Elmer”

L'articolo pubblicato il 18 maggio 1944 sul "Banner-Press".

Kunze, soldato semplice del Missouri educato alla libertà

Ecco qualche notizia di questo valoroso soldato, che fortunatamente riuscì a tornare a casa per vivere molti anni con i suoi familiari. Elmer George Julius “Felix” Kunze nacque il 22 febbraio 1912 nella Warren County, stato del Missouri. Figlio di Edwin Henry Kunze e Louise F. Oberlag, apparteneva a una famiglia di pionieri tedeschi immigrati negli Stati Uniti nel 1834 dalla Sassonia.

«Vennero in America per fondare una patria di libertà. Un secolo dopo, il loro discendente tornava in Europa per difenderla.»

Nel 1834 la famiglia Kunze emigrò dalla Sassonia al Missouri aderendo alla Giessen Society, il progetto idealista guidato da Friedrich Münch per creare una colonia tedesca ispirata ai valori di libertà, giustizia e progresso. La Gießener Auswanderungsgesellschaft era una società di emigranti tedeschi fondata nel 1833 da due intellettuali e attivisti democratici, Friedrich Münch e Paul Follenius, che aveva l’obiettivo di stabilire una colonia modello negli Stati Uniti che incarnasse gli ideali di libertà, uguaglianza e giustizia. La Società nacque in risposta alle repressioni politiche successive al Congresso di Vienna e all’ondata di conservatorismo che attraversava l’Europa. I suoi membri erano per lo più studenti, professionisti e borghesi progressisti, ispirati agli ideali dell’Illuminismo e del repubblicanesimo. La Giessen Society intendeva fondare una sorta di “Germania libera” in America, non come entità separatista, ma come esempio di società democratica e agricola autosufficiente. Il Missouri fu scelto come destinazione per la sua promessa agricola e per la presenza già radicata di immigrati tedeschi.

Sulle montagne italiane nel 1944 Elmer G.J. Kunze portò il suo contributo alla liberazione dal nazifascismo: un soldato americano che, un secolo dopo l’emigrazione dei suoi antenati per ideali di libertà, combatté in Europa per difendere quegli stessi valori.

Elmer Kunze è passato ad altra vita il 23 marzo 1983, all’età di 71 anni, ed è sepolto nel cimitero di Saint Paul’s, a Marthasville, Missouri.

Grazie Elmer per ciò che hai fatto per noi. Ti ricordiamo con affetto.

La divisa di Elmer Kunze al MuGot

La divisa di Kunze è al MuGot

L’uniforme originale di Elmer Kunze è oggi esposta nella Sala del Giogo del Museo Gotica Toscana – MuGot. La donazione da parte della figlia Robbie Langdon testimonia la volontà di tramandare la memoria non solo del padre, ma di tutti i soldati americani che combatterono e caddero lungo la Linea Gotica.

La rievocazione del 2021

Domenica 29 agosto 2021, alle ore 12:00, presso la Croce di Monte Altuzzo, si è tenuta una rievocazione storica dedicata proprio alla presa di Quota 926, ricostruita a partire dai racconti dei soldati.

L’evento, parte del programma di “Un Tuffo nella Storia” organizzato da Gotica Toscana APS, ha visto la partecipazione di familiari, storici, appassionati e rievocatori, che hanno percorso gli stessi sentieri battuti dai soldati nel settembre 1944.

La presenza della figlia Robbie Langdon ha dato voce diretta alla memoria familiare, rendendo quel momento ancora più toccante.

La figlia di Elmer Kunze Robbie Langdon Kunze alla rievocazione sul Giogo del 2021
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