di Manuel Noferini
Negli Stati Uniti durante la Seconda guerra mondiale anche l’industria alimentare si mobilitò, per provvedere a fornire cibo e generi di conforto per le Forze Armate. Ad esempio, molti birrifici si misero a produrre in massa per garantire ad ogni singolo uomo sotto le armi una bottiglia di birra al giorno; il prodotto aveva volutamente una gradazione alcolica molto bassa, perché gli alti comandi avevano intuito che un soldato di vent’anni lontano da casa non si sarebbe mai accontentato di una sola birra al giorno! La birra veniva imbottigliata in bottiglie standard di vetro usa e getta, uguali per tutti; solo l’etichetta del birrificio cambiava. Il consumo della birra da parte delle truppe americane fu immenso. Ancora oggi non è difficile rinvenire nelle campagne i vuoti di questo uso massivo.
Nello shop del MUGOT – Museo Gotica Toscana, a Ponzalla – Scarperia, sono disponibili, acquistabili come souvenir, bottiglie di birra originali americane rinvenute sulla Linea Gotica (ovviamente vuote! Le etichette sono copie fedeli di quelle dell’epoca). Vieni a trovarci?
La Birra come Simbolo di Normalità e Conforto in Guerra
Durante la Seconda guerra mondiale, la birra non era solo una bevanda, ma rappresentava per i soldati americani un simbolo di normalità e conforto. Molti di loro erano giovani, appena ventenni, catapultati in teatri di guerra lontani da casa e dalle loro vite ordinarie. Una bottiglia di birra al giorno, anche con una bassa gradazione alcolica, era un piccolo lusso che li faceva sentire più vicini alla loro quotidianità, un modo per distendere i nervi dopo le dure battaglie e sentirsi parte di una routine “normale”.
Le truppe americane consumarono birra in quantità straordinarie, e la logistica dietro questa distribuzione fu impressionante. Gli Stati Uniti, con la loro vasta capacità industriale, riuscirono a garantire rifornimenti costanti non solo di armi e cibo, ma anche di piccoli piaceri come la birra. Immaginare milioni di bottiglie distribuite ai soldati in prima linea fa comprendere l’importanza di mantenere alto il morale delle truppe.
Il Processo Produttivo dei Birrifici in Tempo di Guerra
Con la crescente domanda da parte delle forze armate, i birrifici americani si adattarono rapidamente alle nuove necessità, convertendo parte delle loro linee di produzione per soddisfare l’esigenza di fornire birra al fronte. Ogni birrificio, grande o piccolo, contribuì allo sforzo bellico. Le birre prodotte avevano una gradazione alcolica ridotta, inferiore al 3%, un valore abbastanza basso da permettere ai soldati di godersi una bevanda rinfrescante senza compromettere la loro lucidità in battaglia.
Le bottiglie venivano prodotte in massa, con vetro riciclabile e con etichette standardizzate, sebbene ogni birrificio conservasse il proprio marchio distintivo. La birra divenne così un simbolo di patriottismo, parte dell’identità americana, portando con sé non solo il gusto familiare della birra, ma anche il sapore di casa.
Ritrovamenti di Bottiglie sulla Linea Gotica
Le testimonianze di questo consumo massiccio di birra si trovano ancora oggi lungo i percorsi storici della Linea Gotica. Durante le esplorazioni e i ritrovamenti di reperti sul luogo, è comune imbattersi in bottiglie vuote di birra lasciate dai soldati americani. Molti di questi reperti sono stati rinvenuti in buono stato, conservati nel tempo come segni tangibili della presenza delle truppe alleate su quei territori.
Sul Passo del Giogo vi furono una serie di grandi battaglie che impegnarono i soldati su almeno 5 linee di fronte: Futa, Monticelli, Monte Altuzzo, Monte Verruca, Monte Pratone. Dove sostarono i soldati o dove essi furono costretti a trascorrere la notte rintanati nelle loro fox-hole sotto il fuoco nemico si trovano tante bottiglie che i soldati si portavano con sé per godere di un attimo di ristoro. Le bottiglie, anche se vuote, conservano un fascino particolare e raccontano una storia di vita quotidiana durante la guerra.
Curiosità: il rapporto tra soldati e birra nel dopoguerra
Dopo la fine della guerra, molti dei soldati tornati in patria portarono con sé il ricordo di quei momenti passati a sorseggiare birra con i loro commilitoni. Alcuni di loro divennero grandi sostenitori del settore birrario americano, contribuendo all’ascesa di marchi che, ancora oggi, rappresentano una parte fondamentale dell’industria della birra negli Stati Uniti. Ad esempio possiamo ricordare: Schlitz, la birra più venduta in America all’epoca, fornita in grandi quantità alle truppe; Anheuser-Busch (Budweiser), che contribuì con grandi quantitativi; Miller, un altro marchio importante ancora molto diffuso; Pabst Blue Ribbon, che era molto popolare trai soldati, circolante in grandi quantitativi.
Il consumo di birra tra i soldati durante la guerra ha avuto un impatto duraturo anche sulla cultura americana. Le campagne di marketing del dopoguerra sfruttarono l’immagine del soldato che si godeva una birra dopo una giornata di fatiche, rinforzando l’idea della birra come bevanda per eccellenza di relax e compagnia. Un’altra dimostrazione di come la Sesconda Guerra Mondiale abbia in fondo contribuito molto alla cultura dei consumi di massa che oggi fa parte del nostro stile di vita.