L’Operazione Olive, l’offensiva alleata volta a sfondare la Linea Gotica, ebbe inizio il 25 agosto 1944. L’VIII Armata britannica, sotto il comando del generale Sir Oliver Leese, avanzò in settembre lungo la costa adriatica, mentre la V Armata statunitense, guidata dal generale Mark W. Clark, operò attraverso l’Appennino centrale. L’avanzata si sviluppò su più direttrici parallele, da est a ovest, attraverso un terreno montuoso impegnativo, incontrando una resistenza tedesca organizzata su successive linee difensive. Le avverse condizioni meteorologiche, caratterizzate da intense piogge, rallentarono significativamente le operazioni, limitando il supporto aereo e complicando i movimenti delle truppe.
È notevole come le forze tedesche siano riuscite a mantenere una difesa mobile ed efficace, spostandosi rapidamente lungo un fronte montuoso di oltre 100 km. Il mese di settembre vide una buona conquista territoriale nonostante il maltempo e le perdite ingenti.
L’VIII Armata britannica
4ª Divisione di Fanteria Indiana
L’impiego delle divisioni di fanteria indiane in Italia rispondeva a precise esigenze strategiche degli Alleati. Queste unità, provenienti dall’India Britannica, vantavano una vasta esperienza bellica, avendo già combattuto nei deserti del Nord Africa e nelle montagne dell’Iran e della Siria. L’adattabilità a terreni difficili, la resistenza fisica e la capacità di combattere in condizioni climatiche avverse le resero essenziali nelle operazioni sul fronte italiano, caratterizzato da alture impervie, vallate strette e difese fortificate tedesche. Nel corso dell’estate del 1944, la 4ª Divisione di Fanteria Indiana operò nell’Alta Valle del Tevere (Valtiberina) e nel Valdarno, dove prese parte all’Operazione “Vandal” tra il 3 e il 9 agosto, combattendo per liberare Bibbiena nel Casentino. La divisione si distinse nell’attraversamento del fiume Arno e nella penetrazione delle difese tedesche che proteggevano la ritirata verso la Linea Gotica. Alla fine di agosto fu trasferita nel settore adriatico per partecipare all’offensiva generale contro le posizioni nemiche lungo la costa.
Il 27 agosto 1944, la 4ª Divisione Indiana attraversò il fiume Metauro, avanzando verso nord. Le truppe indiane entrarono a Cesano (Senigallia), spezzando la prima linea difensiva tedesca nella regione. Il giorno successivo, la divisione continuò la sua progressione e occupò Urbino, una città strategica che controllava l’accesso alla valle del fiume Foglia, uno degli ultimi ostacoli naturali prima della Linea Gotica.
Il 4 settembre, la 4ª Divisione Indiana attaccò e conquistò Tavoleto, un villaggio situato su un’altura difesa strenuamente dai tedeschi. L’operazione si rivelò complessa, con la resistenza nemica che sfruttava il terreno collinare e una serie di fortificazioni. L’avanzata indiana fu supportata da bombardamenti alleati e da attacchi di fanteria su più direttrici. Il successo della battaglia permise agli Alleati di sfondare un altro settore della Linea Gotica (cronologia delle battaglie) e di proseguire verso l’Appennino.
Il 14 settembre 1944, in coordinamento con la 85ª Divisione americana, la 4ª Divisione Indiana lanciò un assalto sull’Alpe di Vitigliano, situata sopra Vicchio del Mugello, nell’Appennino Toscano. Questo settore era difeso dalla 305ª Divisione di Fanteria tedesca, che oppose una resistenza accanita. Dopo intensi combattimenti, le truppe indiane riuscirono a conquistare la posizione, consolidando il fronte alleato nell’Appennino e aprendo la strada per future avanzate verso nord.
Il 18 settembre i gurkha della 4a Divisione combatterono a Monte Pulito affrontando le forze tedesche nei pressi di San Marino. In questo scontro, il soldato Sher Bahadur Thapa del 1º Battaglione, 9º Fucilieri Gurkha, si distinse per il suo eroismo, sacrificando la propria vita per proteggere i commilitoni e venendo insignito postumo della Victoria Cross.
2° Corpo polacco
Il 2° Corpo d’Armata Polacco, comandato dal generale Władysław Anders, faceva parte della VIII Armata britannica ed era formato da soldati polacchi esiliati. Si era guadagnato grande riconoscimento per aver conquistato l’abbazia di Montecassino. Anticipando l’Operazione “Olive” il 2° Corpo Polacco aveva già svolto un ruolo chiave nella liberazione di Ancona tra l’11 e il 19 luglio 1944, operazione che garantì agli Alleati un porto essenziale per il rifornimento. Questa battaglia costò ai polacchi 496 morti, 1.789 feriti e 139 dispersi, ma il loro contributo fu cruciale nel facilitare le operazioni successive verso Rimini.
Il 27 agosto, il corpo attraversò il fiume Metauro sul fianco destro dello schieramento alleato. Dopo duri combattimenti, il 31 agosto le truppe polacche liberarono Pesaro, un nodo strategico lungo la costa adriatica che aprì la strada all’attacco alle difese tedesche della Linea Gotica. Dopo la presa di Pesaro, il 2° Corpo Polacco proseguì la sua avanzata verso Rimini. Il 21 settembre 1944, le forze polacche, insieme alla 1ª Divisione canadese e alla III Brigata da Montagna greca, entrarono nella città, che era un nodo fondamentale delle difese tedesche lungo la costa. La battaglia fu intensa e vide i polacchi affrontare una resistenza determinata da parte delle truppe della 1ª Divisione Paracadutisti tedesca.
1ª Divisione britannica
8ª Divisione di Fanteria Indiana
10ª Divisione di Fanteria Indiana
2ª Divisione di Fanteria Neozelandese
V Armata Americana
85th Infantry Division “Custer”
L’85ª Divisione di Fanteria degli Stati Uniti, soprannominata “Custer Division”, era composta principalmente da coscritti, sfidando l’idea che solo i volontari potessero costituire unità d’élite. I suoi soldati dimostrarono un’elevata resilienza, capacità di adattamento al combattimento in ambienti montuosi e abilità tattiche nel coordinamento tra fanteria, artiglieria e unità di supporto logistico. La divisione si distinse per la sua efficienza nelle operazioni di sfondamento difensivo e nella guerra in ambiente montuoso. Le unità di fanteria e artiglieria lavoravano in stretta sinergia, permettendo attacchi mirati alle linee nemiche. La sua specializzazione la rese particolarmente efficace durante la Campagna d’Italia, con un’attenzione specifica alle operazioni contro fortificazioni nemiche. Attivata il 15 maggio 1942 a Camp Shelby, Mississippi, la divisione proseguì la sua preparazione con esercitazioni intensive a Camp Coxcomb, in California, per affinare le tecniche di combattimento nel deserto. Successivamente, partecipò alle manovre su larga scala in Louisiana nell’aprile 1943. L’addestramento culminò con la preparazione avanzata in Nord Africa, dove le unità si acclimatarono alle condizioni del fronte europeo.
L’85ª Divisione sbarcò a Napoli il 27 marzo 1944, completando il suo dispiegamento entro la fine del mese. Il 339º Reggimento di Fanteria, giunto in anticipo, fu temporaneamente aggregato alla 88ª Divisione di Fanteria, iniziando le operazioni belliche a Minturno e Castelforte il 28 marzo 1944. In aprile la Divisione fu assegnata alla Linea Gustav, prendendo posizione sul fronte del fiume Garigliano in preparazione dell’attacco finale. L’11-19 maggio 1944 vi fu l’ffensiva decisiva nella Battaglia della Linea Gustav, con la conquista di Solacciano, Castellonorato, Formia e Itri. L’85ª Divisione entrò a Roma il 5 giugno, continuando l’inseguimento delle forze tedesche fino a Viterbo, dove si fermò per riorganizzarsi il 10 giugno. In luglio e agosto la Divisione fu impegnata nella difesa e nel consolidamento delle posizioni lungo il fiume Arno, preparando le operazioni contro la Linea Gotica.
A partire dal 13 settembre 1944, l’85ª Divisione partecipò all’offensiva per sfondare la Linea Gotica, affrontando la resistenza della 305ª e 715ª Divisione di Fanteria tedesca. L’obiettivo era avanzare attraverso le valli dell’Idice e del Sillaro, caratterizzate da terreno montuoso e difese nemiche ben organizzate. Dopo la conquista di Monte Altuzzo sul Passo del Giogo il 17 settembre 1944, il 21 settembre entrò a Firenzuola, avanzando da Piancaldoli verso la valle del fiume Idice, aprendo la via per una ulteriore avanzata fino a Loiano e Livergnano. A Pian del Voglio, da 1º ottobre 1944 il 168º Reggimento di Fanteria stabilì una base temporanea di riposo prima di riprendere l’offensiva.