Settembre 1944. La lenta avanzata in Appennino

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L’Operazione Olive, l’offensiva alleata volta a sfondare la Linea Gotica, ebbe inizio il 25 agosto 1944. L’VIII Armata britannica, sotto il comando del generale Sir Oliver Leese, avanzò in settembre lungo la costa adriatica, mentre la V Armata statunitense, guidata dal generale Mark W. Clark, operò attraverso l’Appennino centrale. L’avanzata si sviluppò su più direttrici parallele, da est a ovest, attraverso un terreno montuoso impegnativo, incontrando una resistenza tedesca organizzata su successive linee difensive. Le avverse condizioni meteorologiche, caratterizzate da intense piogge, rallentarono significativamente le operazioni, limitando il supporto aereo e complicando i movimenti delle truppe.

È notevole come le forze tedesche siano riuscite a mantenere una difesa mobile ed efficace, spostandosi rapidamente lungo un fronte montuoso di oltre 100 km. Il mese di settembre vide una buona conquista territoriale nonostante il maltempo e le perdite ingenti.

L’VIII Armata britannica

4ª Divisione di Fanteria Indiana

L’impiego delle divisioni di fanteria indiane in Italia rispondeva a precise esigenze strategiche degli Alleati. Queste unità, provenienti dall’India Britannica, vantavano una vasta esperienza bellica, avendo già combattuto nei deserti del Nord Africa e nelle montagne dell’Iran e della Siria. L’adattabilità a terreni difficili, la resistenza fisica e la capacità di combattere in condizioni climatiche avverse le resero essenziali nelle operazioni sul fronte italiano, caratterizzato da alture impervie, vallate strette e difese fortificate tedesche. Nel corso dell’estate del 1944, la 4ª Divisione di Fanteria Indiana operò nell’Alta Valle del Tevere (Valtiberina) e nel Valdarno, dove prese parte all’Operazione “Vandal” tra il 3 e il 9 agosto, combattendo per liberare Bibbiena nel Casentino. La divisione si distinse nell’attraversamento del fiume Arno e nella penetrazione delle difese tedesche che proteggevano la ritirata verso la Linea Gotica. Alla fine di agosto fu trasferita nel settore adriatico per partecipare all’offensiva generale contro le posizioni nemiche lungo la costa.

Il 27 agosto 1944, la 4ª Divisione Indiana attraversò il fiume Metauro, avanzando verso nord. Le truppe indiane entrarono a Cesano (Senigallia), spezzando la prima linea difensiva tedesca nella regione. Il giorno successivo, la divisione continuò la sua progressione e occupò Urbino, una città strategica che controllava l’accesso alla valle del fiume Foglia, uno degli ultimi ostacoli naturali prima della Linea Gotica.

Il 4 settembre, la 4ª Divisione Indiana attaccò e conquistò Tavoleto, un villaggio situato su un’altura difesa strenuamente dai tedeschi. L’operazione si rivelò complessa, con la resistenza nemica che sfruttava il terreno collinare e una serie di fortificazioni. L’avanzata indiana fu supportata da bombardamenti alleati e da attacchi di fanteria su più direttrici. Il successo della battaglia permise agli Alleati di sfondare un altro settore della Linea Gotica (cronologia delle battaglie) e di proseguire verso l’Appennino.

Il 14 settembre 1944, in coordinamento con la 85ª Divisione americana, la 4ª Divisione Indiana lanciò un assalto sull’Alpe di Vitigliano, situata sopra Vicchio del Mugello, nell’Appennino Toscano. Questo settore era difeso dalla 305ª Divisione di Fanteria tedesca, che oppose una resistenza accanita. Dopo intensi combattimenti, le truppe indiane riuscirono a conquistare la posizione, consolidando il fronte alleato nell’Appennino e aprendo la strada per future avanzate verso nord.

Il 18 settembre i gurkha della 4a Divisione combatterono a Monte Pulito affrontando le forze tedesche nei pressi di San Marino. In questo scontro, il soldato Sher Bahadur Thapa del 1º Battaglione, 9º Fucilieri Gurkha, si distinse per il suo eroismo, sacrificando la propria vita per proteggere i commilitoni e venendo insignito postumo della Victoria Cross.

2° Corpo polacco

Il 2° Corpo d’Armata Polacco, comandato dal generale Władysław Anders, faceva parte della VIII Armata britannica ed era formato da soldati polacchi esiliati. Si era guadagnato grande riconoscimento per aver conquistato l’abbazia di Montecassino. Anticipando l’Operazione “Olive” il 2° Corpo Polacco aveva già svolto un ruolo chiave nella liberazione di Ancona tra l’11 e il 19 luglio 1944, operazione che garantì agli Alleati un porto essenziale per il rifornimento. Questa battaglia costò ai polacchi 496 morti, 1.789 feriti e 139 dispersi, ma il loro contributo fu cruciale nel facilitare le operazioni successive verso Rimini.

Il 27 agosto, il corpo attraversò il fiume Metauro sul fianco destro dello schieramento alleato. Dopo duri combattimenti, il 31 agosto le truppe polacche liberarono Pesaro, un nodo strategico lungo la costa adriatica che aprì la strada all’attacco alle difese tedesche della Linea Gotica. Dopo la presa di Pesaro, il 2° Corpo Polacco proseguì la sua avanzata verso Rimini. Il 21 settembre 1944, le forze polacche, insieme alla 1ª Divisione canadese e alla III Brigata da Montagna greca, entrarono nella città, che era un nodo fondamentale delle difese tedesche lungo la costa. La battaglia fu intensa e vide i polacchi affrontare una resistenza determinata da parte delle truppe della 1ª Divisione Paracadutisti tedesca.

1ª Divisione britannica

La 1a Divisione di Fanteria Britannica era una formazione d’élite dell’esercito britannico, con una storia operativa che risaliva alla Prima Guerra Mondiale. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, la divisione partecipò a numerose campagne, tra cui l’evacuazione di Dunkerque nel 1940 e gli sbarchi ad Anzio nel 1944. Le sue truppe erano note per l’elevato addestramento, la disciplina rigorosa e la capacità di operare in condizioni difficili, qualità che si rivelarono fondamentali durante le operazioni sulla Linea Gotica nell’autunno del 1944.

Prima di dirigersi verso Marradi, la 1ª Divisione Britannica fu coinvolta in intensi combattimenti per sfondare le difese tedesche sulla Linea Gotica. A partire dal 21 settembre 1944, la divisione avanzò attraverso il Passo della Colla di Casaglia, superando resistenze nemiche e terreni montuosi impegnativi. Questa progressione fu parte di un’offensiva più ampia volta a penetrare le linee difensive tedesche e facilitare l’avanzata alleata verso la Pianura Padana. Il 25 settembre 1944, la 1ª Divisione Britannica, in stretta collaborazione con l’8ª Divisione di Fanteria Indiana, liberò il paese di Marradi, situato nella valle del Lamone. Questa operazione congiunta evidenziò l’efficacia della cooperazione tra le forze del Commonwealth, combinando l’esperienza e l’adattabilità delle truppe indiane con la potenza di fuoco e la strategia britannica. Sebbene le fonti non menzionino specificamente il coinvolgimento di truppe neozelandesi in questa particolare operazione, è noto che le forze neozelandesi operarono in altri settori del fronte italiano durante lo stesso periodo.

Nonostante il successo nella liberazione di Marradi, l’avanzata alleata si arrestò poco oltre il paese. Le forze tedesche, sfruttando il terreno montuoso e fortificazioni ben predisposte, riuscirono a stabilizzare il fronte a poche centinaia di metri dalla città in direzione di Faenza. Questo stallo evidenziò le difficoltà incontrate dagli Alleati nel superare le difese tedesche nell’Appennino e ritardò ulteriormente l’avanzata verso nord.

8ª Divisione di Fanteria Indiana

La 8ª Divisione di Fanteria Indiana dell’Esercito Britannico fu una componente fondamentale della VIII Armata. La Divisione si distinse per la sua versatilità e capacità di operare in condizioni ambientali difficili, grazie a soldati provenienti da diverse etnie dell’India britannica, tra cui Sikh, Rajput, Gurkha e Punjabi. Questa composizione eterogenea contribuì a una forza altamente disciplinata e addestrata per operazioni sia in ambienti montani che urbani. Attivata nel 1941, la 8ª Divisione Indiana fu inizialmente schierata in Iraq e Persia (l’attuale Iran) durante l’invasione britannica di questi paesi, con l’obiettivo di garantire il controllo strategico della regione e proteggere le risorse petrolifere vitali per lo sforzo bellico alleato. Successivamente, nel 1943, la divisione partecipò alla campagna di Tunisia, affrontando le forze dell’Asse nel Nord Africa e contribuendo alla loro sconfitta.

Nel settembre 1943, la 8ª Divisione sbarcò a Taranto, nel sud Italia, entrando a far parte del V Corpo della VIII Armata britannica. Da ottobre 1943 ad aprile 1944, la divisione fu impegnata nell’avanzata lungo la costa adriatica, affrontando una serie di ostacoli naturali e difese nemiche. Tra le operazioni più significative vi furono gli attraversamenti dei fiumi Biferno, Trigno (ottobre 1943), Sangro (novembre 1943) e Moro (dicembre 1943). Queste operazioni richiesero notevole coordinazione e determinazione, poiché le truppe dovettero superare sia la resistenza tedesca che le difficili condizioni ambientali. Con l’arrivo della primavera del 1944, la 8ª Divisione Indiana fu trasferita segretamente attraverso gli Appennini per partecipare alla quarta e decisiva Battaglia di Monte Cassino. Entro la fine di giugno 1944, le truppe raggiunsero Assisi e, dopo un breve periodo di riposo, ripresero le operazioni. Nel luglio 1944, la 8ª Divisione attraversò il fiume Arno e il 12 agosto le sue unità entrarono a Firenze, assumendo l’insolito compito di recuperare e proteggere inestimabili opere d’arte.

Uno degli obiettivi principali fu la cattura delle alture di Femmina Morta, una posizione strategica sopra Pistoia che dominava le vie di comunicazione nella regione. Dopo intensi combattimenti, le truppe indiane riuscirono a conquistare queste alture il 18 settembre 1944, facilitando l’avanzata alleata attraverso il Passo della Colla di Casaglia. Parallelamente, la divisione partecipò alla liberazione della città di Marradi, situata nella valle del Lamone, avvenuta il 25 settembre 1944, dopo scontri con la 715ª Divisione di Fanteria tedesca. Durante queste operazioni, la 8ª Divisione Indiana collaborò strettamente con altre unità alleate, tra cui la 1ª Divisione Britannica, la 6ª Divisione Corazzata Britannica e la 1ª Brigata Corazzata Canadese, tutte parte del XIII Corpo.

10ª Divisione di Fanteria Indiana

La 10ª Divisione di Fanteria Indiana dell’Esercito Britannico si distinse per valore in vari teatri operativi. Costituita nel 1941, fu inizialmente schierata in Iraq e Persia (l’attuale Iran) per proteggere gli interessi britannici nella regione. Successivamente, partecipò alla Campagna del Nord Africa, operando in Libia e Egitto. Durante la Battaglia di Gazala nel giugno 1942, la divisione subì gravi perdite e fu temporaneamente sciolta. Nel marzo 1944, la divisione fu ricostituita e trasferita in Italia, sbarcando a Taranto tra il 27 e il 28 marzo. Sotto il comando del Maggiore Generale Denys Whitehorn Reid, recentemente liberato dopo due anni di prigionia in Italia, la divisione si unì all’VIII Armata Britannica sul fronte adriatico. La 10ª Divisione Indiana fu coinvolta in numerose operazioni chiave durante la campagna italiana.

Dopo intense operazioni nel centro Italia in Valtiberina, Casentino e Valdarno, la 10ª Divisione Indiana fu trasferita sul fronte adriatico, passando sotto il comando del V Corpo della 8ª Armata Britannica. Durante questo periodo, la divisione si riorganizzò e preparò per l’imminente offensiva contro le posizioni tedesche fortificate lungo la Linea Gotica. Inizio di settembre 1944 partecipò alla Battaglia di Rimini – 13-21 settembre 1944.

2ª Divisione di Fanteria Neozelandese

Le forze neozelandesi, rappresentate principalmente dalla 2ª Divisione di Fanteria Neozelandese, erano una componente chiave del I Corpo Canadese durante la campagna d’Italia nella Seconda Guerra Mondiale. Questa divisione, comandata dal tenente generale Sir Bernard Freyberg, comprendeva la 4ª Brigata Corazzata Neozelandese e la 5ª Brigata di Fanteria Neozelandese. Le truppe neozelandesi erano rinomate per la loro esperienza e adattabilità, avendo partecipato a numerose campagne precedenti, tra cui quelle in Grecia, Creta e Nord Africa.

Nel settembre 1944, durante l’offensiva alleata per sfondare la Linea Gotica, la 2ª Divisione Neozelandese fu impegnata in operazioni nel settore adriatico dell’Italia centrale. Sebbene la divisione non fosse direttamente coinvolta nella liberazione di Marradi il 25 settembre, le forze neozelandesi contribuirono significativamente all’avanzata alleata in altre aree strategiche. In particolare, il 15 ottobre 1944, la 2ª Divisione Neozelandese liberò Gambettola, mentre il 21 ottobre occupò Madonna degli Angeli a Cervia, collaborando con la 1ª Divisione Canadese per stabilire una testa di ponte oltre il fiume Savio. Queste operazioni furono cruciali per l’avanzata verso nord e per il consolidamento delle posizioni alleate lungo la costa adriatica.

La collaborazione tra le forze neozelandesi e le altre unità del Commonwealth, come l’8ª Divisione di Fanteria Indiana e la 1ª Divisione Britannica, fu fondamentale per il successo delle operazioni nella regione. L’integrazione delle diverse competenze e l’esperienza maturata in precedenti campagne permisero di affrontare efficacemente le difese tedesche e le sfide poste dal difficile terreno appenninico.

V Armata Americana

85th Infantry Division “Custer”

L’85ª Divisione di Fanteria degli Stati Uniti, soprannominata “Custer Division”, era composta principalmente da coscritti, sfidando l’idea che solo i volontari potessero costituire unità d’élite. I suoi soldati dimostrarono un’elevata resilienza, capacità di adattamento al combattimento in ambienti montuosi e abilità tattiche nel coordinamento tra fanteria, artiglieria e unità di supporto logistico. La divisione si distinse per la sua efficienza nelle operazioni di sfondamento difensivo e nella guerra in ambiente montuoso. Le unità di fanteria e artiglieria lavoravano in stretta sinergia, permettendo attacchi mirati alle linee nemiche. La sua specializzazione la rese particolarmente efficace durante la Campagna d’Italia, con un’attenzione specifica alle operazioni contro fortificazioni nemiche. Attivata il 15 maggio 1942 a Camp Shelby, Mississippi, la divisione proseguì la sua preparazione con esercitazioni intensive a Camp Coxcomb, in California, per affinare le tecniche di combattimento nel deserto. Successivamente, partecipò alle manovre su larga scala in Louisiana nell’aprile 1943. L’addestramento culminò con la preparazione avanzata in Nord Africa, dove le unità si acclimatarono alle condizioni del fronte europeo.

L’85ª Divisione sbarcò a Napoli il 27 marzo 1944, completando il suo dispiegamento entro la fine del mese. Il 339º Reggimento di Fanteria, giunto in anticipo, fu temporaneamente aggregato alla 88ª Divisione di Fanteria, iniziando le operazioni belliche a Minturno e Castelforte il 28 marzo 1944. In aprile la Divisione fu assegnata alla Linea Gustav, prendendo posizione sul fronte del fiume Garigliano in preparazione dell’attacco finale. L’11-19 maggio 1944 vi fu l’ffensiva decisiva nella Battaglia della Linea Gustav, con la conquista di Solacciano, Castellonorato, Formia e Itri. L’85ª Divisione entrò a Roma il 5 giugno, continuando l’inseguimento delle forze tedesche fino a Viterbo, dove si fermò per riorganizzarsi il 10 giugno. In luglio e agosto la Divisione fu impegnata nella difesa e nel consolidamento delle posizioni lungo il fiume Arno, preparando le operazioni contro la Linea Gotica.

A partire dal 13 settembre 1944, l’85ª Divisione partecipò all’offensiva per sfondare la Linea Gotica, affrontando la resistenza della 305ª e 715ª Divisione di Fanteria tedesca. L’obiettivo era avanzare attraverso le valli dell’Idice e del Sillaro, caratterizzate da terreno montuoso e difese nemiche ben organizzate. Dopo la conquista di Monte Altuzzo sul Passo del Giogo il 17 settembre 1944, il 21 settembre entrò a Firenzuola, avanzando da Piancaldoli verso la valle del fiume Idice, aprendo la via per una ulteriore avanzata fino a Loiano e Livergnano. A Pian del Voglio, da 1º ottobre 1944 il 168º Reggimento di Fanteria stabilì una base temporanea di riposo prima di riprendere l’offensiva.

91st Infantry Division “Powder River”

La 91ª Divisione di Fanteria “Powder River” dell’Esercito degli Stati Uniti era composta principalmente da coscritti, ma si distinse rapidamente per la sua elevata capacità operativa. I suoi soldati erano addestrati per affrontare scenari di combattimento variegati, con una particolare efficacia nelle operazioni in terreni montuosi e difese nemiche fortificate. La Divisione non era specializzata in un solo tipo di combattimento, ma si dimostrò particolarmente efficace negli assalti frontali contro posizioni nemiche fortificate, nella guerra di posizione con la capacità di mantenere e difendere linee stabilite, e nelle operazioni in terreni montuosi, dimostrando grande adattabilità durante la campagna italiana. Attivata il 15 agosto 1942 a Camp White, Oregon, la divisione proseguì la sua preparazione con esercitazioni su larga scala nell’Oregon Maneuver tra settembre e novembre 1943. Successivamente, fu trasferita in Nord Africa nell’aprile 1944, dove ricevette ulteriore addestramento per acclimatarsi alle condizioni del teatro europeo.

La 91ª Divisione sbarcò in Italia nel giugno 1944, entrando immediatamente in combattimento nella campagna di Roma-Arno, avanzando verso nord per supportare l’offensiva della 5ª Armata. Nel giugno 1944 fu impegnata nell’operazione di sfondamento della Linea Caesar per la liberazione di Roma. Nei mesi di luglio e agosto avanzò verso il fiume Arno, consolidando le posizioni alleate a sud della Linea Gotica. A settembre 1944 iniziò le operazioni di sfondamento della Linea Gotica, avanzando verso l’Appennino settentrionale. Fu protagonista della Battaglia di Monticelli. Il 14 settembre 1944, il 363º Reggimento di Fanteria attaccò la linea di crinale dei Monticelli, fortificata e presidiata dalle forze tedesche. a Gotica.

La 91ª Divisione proseguì la sua offensiva verso nord. Il 29 settembre 1944, le truppe americane conquistarono il Passo della Raticosa, superando la resistenza della 1ª Divisione Paracadutisti tedesca comandata dal generale Richard Heidrich. Il 2 ottobre 1944, dopo aspri combattimenti, la divisione entrò a Monghidoro, consolidando il controllo degli alleati sulla dorsale appenninica.

88th Infantry Division “Blue Devil”

La 88ª Divisione di Fanteria “Blue Devil” dell’Esercito degli Stati Uniti si distinse per la sua resistenza e aggressività nelle operazioni offensive. Costituita principalmente da coscritti, la divisione dimostrò una notevole capacità di adattamento alle condizioni del campo di battaglia. Dopo essere stata attivata nel luglio 1942 a Camp Gruber, Oklahoma, la divisione fu sottoposta a un addestramento intensivo, inclusa la partecipazione a manovre su larga scala in Louisiana. Trasferita in Nord Africa per una fase di acclimatazione, sbarcò a Napoli nel febbraio 1944, entrando rapidamente in azione nella campagna d’Italia.

Dopo la liberazione di Roma il 4 giugno 1944, la divisione avanzò verso nord, impegnandosi in combattimenti lungo la costa tirrenica. Nel luglio 1944, la 88ª Divisione fu impegnata nei combattimenti per la liberazione della Toscana. Il 2 luglio 1944, il 133º Reggimento di Fanteria degli Stati Uniti riuscì a catturare Cecina, nonostante la forte resistenza nemica. Successivamente, la Divisione continuò la sua avanzata verso nord. Il 5 luglio, la 88ª prese posizioni difensive nei pressi di Pomarance e lanciò un attacco verso Volterra l’8 luglio, conquistando la città il giorno seguente. Laiatico cadde l’11 luglio, Villamagna il 13 luglio. Il 20 luglio le truppe attraversarono il fiume Arno, nonostante la tenace resistenza tedesca.

Nel mese di agosto, la divisione si trovò a combattere lungo la Linea Verde, un complesso di difese avanzate della Linea Gotica. I combattimenti si concentrarono intorno a località come Pontassieve e Borgo San Lorenzo, dove i tedeschi avevano fortificato ogni punto strategico. Le battaglie in questa fase furono segnate da intensi bombardamenti d’artiglieria e operazioni casa per casa, con le truppe della 88ª Divisione che avanzarono lentamente, ma con determinazione.

Nel settembre 1944, la divisione partecipò all’offensiva per lo sfondamento della Linea Gotica e all’avanzata attraverso gli Appennini. Uno degli scontri più duri fu la battaglia di Monte Battaglia, una posizione strategica tra i fiumi Senio e Santerno. Il 27 settembre, la 88ª Divisione, in coordinamento con partigiani italiani, conquistò la vetta, ma subito dopo fu attaccata dalla 278ª Divisione di Fanteria tedesca. Gli scontri continuarono per più di una settimana, con i soldati americani che respinsero numerosi contrattacchi tedeschi prima di consolidare definitivamente il controllo della montagna. Dopo Monte Battaglia, la divisione avanzò verso Castel del Rio e Monte Grande, continuando a combattere contro una resistenza tedesca organizzata.

34th Infantry Division “Red Bull”

La 34th Divisione di Fanteria “Red Bull” dell’Esercito degli Stati Uniti era composta da truppe della Guardia Nazionale, con una forte coesione interna e un elevato livello di esperienza. I suoi soldati erano noti per la loro capacità di resistere a lunghi combattimenti e per la determinazione con cui affrontavano il nemico nelle battaglie più difficili. La divisione si specializzò nelle operazioni di fanteria d’urto, nella guerra di montagna e nel combattimento in ambienti urbani. Le sue unità erano in grado di condurre attacchi coordinati e di adattarsi rapidamente alle mutate condizioni del campo di battaglia. Attivata nel 1941, la 34ª Divisione fu una delle prime unità americane a sbarcare in Nord Africa, combattendo nella campagna di Tunisia e successivamente nello sbarco di Salerno nel 1943. Dopo aver subito gravi perdite a Monte Cassino, la divisione si riorganizzò e partecipò alla liberazione di Roma nel giugno 1944.

Durante l’avanzata verso il nord della Toscana, nel luglio 1944, la divisione si scontrò con le forze tedesche nella battaglia di Castellina Marittima, un’importante località collinare che dominava il corridoio costiero. La 34ª Divisione affrontò la 16ª Divisione SS Panzergrenadier e la 90ª Divisione Panzergrenadier, impegnandosi in durissimi scontri che causarono ingenti perdite da entrambe le parti. Dopo combattimenti prolungati, la divisione riuscì a prendere il controllo del paese il 28 luglio, aprendo la strada per l’avanzata su Pisa e Livorno.

Nel settembre 1944, la 34ª Divisione combatté lungo la Strada Statale 65 per sfondare la Linea Gotica, affrontando la 362ª Divisione di Fanteria tedesca. Il 25 settembre, conquistò il Passo della Futa e successivamente Monte Acuto e Monte del Puntale, avanzando nonostante le ritirate tattiche del nemico. Il maltempo e la forte resistenza tedesca rallentarono l’avanzata, ma la divisione continuò a pressare le difese nemiche fino all’autunno inoltrato, contribuendo significativamente al successo della campagna italiana. La 34ª Divisione operava in coordinamento con altre unità alleate, tra cui la 6ª Divisione Corazzata Sudafricana, che avanzava lungo l’asse tra Prato e Castiglione dei Pepoli.

Uno dei combattimenti più significativi di questo periodo fu la battaglia per il controllo della Hill 810, una posizione strategica nell’area di Vernio nella Val di Bisenzio. Il 133º Reggimento di Fanteria della 34ª Divisione affrontò le truppe tedesche della 334ª Divisione di Fanteria, che difendevano strenuamente. Durante la battaglia di Vernio, svoltasi tra il 9 e il 24 settembre 1944 i caduti furono centinaia. Gli avversari degli americani furono del 754º Reggimento Granatieri della 334ª Divisione di Fanteria tedesca, che aveva il controllo del Poggio della Torricella (Quota 810), una posizione strategica sulla Linea Gotica. Un’altura che permetteva di controllare il Passo di Montepiano, così da aggirare le difese tedesche al Passo della Futa verso Bologna.

Oltre Montepiano fu conquistato il onte Coroncina e il giorno successivo, il 25 settembre, furono liberate dai tedeschi le località di Baragazza, Bruscoli e le zone a est di Castiglione dei Pepoli fino a Pian del Voglio, raggiunta il 1° ottobre.

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